Dalla A di ‘albergh’ alla Zeta di ‘Zanzibar’. Ecco il vocabolario della Mala milanese

Armi in mostra a "Milano e la Mala"

Milano, 8 novembre 2017 – La Mala milanese del Novecento ha una vera e propria storia, una sua evoluzione che affonda le radici in un milieu culturale che dal periodo fra le due Guerre arriva fino agli anni Ottanta. Questo significa luoghi di riconoscimento, di incontro e appartenenza. Storie in comune, codici di comportamento e costumi riportati persino in alcune canzoni popolari. E quindi anche una sua propria lingua, un gergo utilizzato dai banditi per non farsi intercettare, riconoscere o capire da altri ascoltatori. Ecco alcuni esempi riportati dalla mostra “Milano e la Mala”, a Palazzo Morando fino all’11 febbraio.

Albergh (vess in): trovarsi in fermo di polizia
Andà giò: confessare
Balengo: pazzo
Balordista: pazzo
Bamba: cocaina
Barbbitt: giovani rinchiusi in riformatorio
Batteria: squadra di malviventi organizzati
Batti-batti: sistema di comunicazione in carcere attraverso un codice convenzionale
Berna:  notturna
Bidonista: truffatore
Boga: confidente, spia
Boiosa: minestra del carcere
Borlott: dadi
Buiosa: prigione
Cabriolet: assegno scoperto per usi truffaldini
Cagafoeugh: pistola, spara fuoco
Cagona (vess in): essere in pericolo
Calenda: anno di prigionia
Califfa: mezzana
Cantamessa: mitra
Caramba: carabiniere
Carbona: la rapina
Carbonista: esperto scassinatore di serrature e ladro di appartamenti
Casansa: galera
Casché: furto con destrezza
Ciok oppure Cioch: ricettatore
Ciocco: rapina
Dannato: il rapinato
Dura: rapina
Faà: arrestato ma anche drogato
Farfalla: biglietto clandestino che viene fatto volare dalla finestra del carcere
Fermà l’orelogg: mandare all’ergastolo
Ferr: pistola
Ferr longh: mitra
Gabola: imbroglio, raggiro
Garga: protettore, lenone
Giusta: questura
Grano: denaro
Granoso: ricco
Grattà: rubare
Grippa: carabiniere
Lasagna: portafogli
Locch: il perdigiorno che vive di espedienti ai margini della società e delinque, ma non violento
Lunghista: quello che durante la dura estrae il pezzo lungo, il mitra o il fucile
Macrò: pappone
Madama: squadra mobile, polizia
Magi: truffatori
Malnàtt: individuo poco raccomandabile
Makuba: cocaina
Marmota: cassaforte
Nona: complice che fa il palo
Paccada: mucchietto di banconote
Palchettista: ladro specializzato in furti in appartamento
Paltorèll de legn o Paltò de legn: cassa da morto
Perquisa: perquisizione
Polé, Pola: agente di polizia, polizia
Polenta: oro
Polentat: orefice
Quattòrdes: osteria
Ruchetta: pappone
Sgarà: rubare
Skarus: furto con scasso
Soffia: informatore di polizia
Spaccata: la rapina in negozio mediante rottura della vetrina
Spartingaia: divisione del bottino
Spiciolista: ladro di biciclette
Sta su: non confessare
Strepon: cocainomane
Taroka: falsificare
Vess de la legg: rispettare il codice della mala
Vincéns, Vincenzo: buonuomo
Volada: rapina velocissima
Violinista: ladro specializzato in furti per strada, spesso salendo di nascosto sugli autocarri
Zanza, Zanzibàr: imbroglione